tag:blogger.com,1999:blog-44020857392967927922024-02-08T02:11:47.193+01:00Ululando in GermaniaMattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.comBlogger81125tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-56181843550648363012014-08-21T23:54:00.001+02:002014-08-21T23:54:24.142+02:00"Raccomandazioni ad altri studenti riguardanti informazioni, domanda di candidatura etc."<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div align="JUSTIFY" class="tr_bq" style="page-break-before: always;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha8qLvANpg0idAhvBsmh1G7BpXHQeQQUZyCzMvIESqS3sMbfepFP3x0N5Ml4z0cCV1SeLlMrXEzSJ8mMGvQ57K-qE0j2Ql2w4hgWzI2yWghMcgfsdE1TedI77iGXPyJ_HKJMjB7FpvL0bK/s1600/Confusion+in+caos.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha8qLvANpg0idAhvBsmh1G7BpXHQeQQUZyCzMvIESqS3sMbfepFP3x0N5Ml4z0cCV1SeLlMrXEzSJ8mMGvQ57K-qE0j2Ql2w4hgWzI2yWghMcgfsdE1TedI77iGXPyJ_HKJMjB7FpvL0bK/s1600/Confusion+in+caos.png" height="170" width="200" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;">Mi è capitato per caso - un puro e fortuito caso di circostanza - di dover scrivere una breve relazione avente per oggetto consigli e informazioni da fornire agli studenti che hanno intenzione di partire come ERASMUS. Mi ero ripromesso di rimanere entro i 3.000 caratteri - spazi inclusi - per poter copiare il testo anche in un'altra relazione che il CRI (Centro Rapporti Internazionali) richiede a tutti gli studenti che hanno compiuto un periodo di studi all'estero. Avendo sforato alla grande il proposito, di oltre il doppio il limite di caratteri richiesti - si! state per leggere un inutile, lungo (e noioso?) vademecum di consigli e precetti per aspiranti ERASMUS - ho pensato bene di salvare il tutto e pubblicarlo su questo "Diario di bordo digitale", e copiare nella relazione, premunendomi di inserire fonte e link, <a href="http://ululandoingermania.blogspot.it/2014/01/partivo.html" target="_blank">un vecchio post</a> (questo nel <a href="http://ululandoingermania.blogspot.it/2014/01/partivo.html" target="_blank">LINK</a>) scritto durante il mio soggiorno ad Augsburg.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" class="tr_bq" style="page-break-before: always;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;"><br /></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="page-break-before: always;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 12px;">Ecco invece le "<i>Raccomandazioni ad altri studenti riguardanti informazioni, domanda di candidatura etc.</i>" </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 12px;">che ho scritto oggi:</span></div>
<a name='more'></a><br />
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 9pt;">Attivarsi
subito appena si matura il proposito di vivere l'esperienza
all'estero in seno al progetto ERASMUS, la burocrazia e le scadenze
sono un vincolo estremamente importante; se si ha qualche dubbio, se
si è incerti sulla prospettiva di questa esperienza bisogna
informarsi attraverso i canali digitali o rivolgersi direttamente
all'ufficio ERASMUS; imprescindibile attivarsi autonomamente per il
reperimento di informazioni utili, l'ufficio erasmus è sempre
disponibile ma non onnisciente, i bandi sono relativamente chiari,
non bisogna scoraggiarsi alla prima distratta lettura!</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">L'esperienza
ERASMUS incomincia prima della partenza. Sintomo di preparazione, e
segreto di una buona permanenza all'estero, non lasciare nulla al
caso. Cercare informazioni sul sito del CRI è il primo passo, per
quanto concerne scadenza e documentazione di varia natura; i
collegamenti ai siti ufficiali degli istituti che hanno stipulato
l'accordo bilaterale sono il secondo passo – controllare sempre la
corrispondenza tra nome dell'università e home page straniera,
possono verificarsi errori di trascrizione! –; non essere timidi,
non vergognarsi delle proprie conoscenze linguistiche, reperire
informazioni sui siti internet dei possibili istituti ospitanti,
ufficiali o collaterali; se necessario inviare email e domande alle
facoltà o a professori e coordinatori per ottenere delucidazioni
pratiche concernenti l'inizio e la strutturazione del semestre
accademico straniero, nonché le prime informazioni utili per
approntare il learning agreement.</span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">Il learning agreement è un
altra bella gatta da pelare, ma seguendo le indicazioni – e
talvolta improvvisando – non c'è nulla da temere. Una rapida
incursione sulle pagine dei professori, soppesando i piani di studio
dei corsi di laurea stranieri aiuterà a stilare un documento che poi
andrà perfezionato e rifinito una volta che il soggiorno avrà avuto
inizio. Giunti alla sede straniera si dovrà provvedere a far
approvare i documenti di convalida delle singole attività didattiche
dunque stilare un altro, e più approfondito, learning agreement.</span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">Non
siate parchi di email, se non siete certi riguardo alle informazione
ottenute dai professori – stranieri o del vostro istituto di
appartenenza – tempestateli missive elettroniche; anche questo fa
parte del vostro e del loro lavoro; allo stesso modo, se non vi è
chiara qualche cosa, contattate il prima possibile i vostri tutor,
coordinatori, professori, uffici per l'internazionalizzazione e le
segreterie studenti; tenete una lista della documentazione di cui
avete bisogno e tenetela costantemente aggiornata; conservate tutta
la documentazione, quando inviate email allegate immagini,
screenshot, piani di studio e link, salvate tutto su pennetta, drive
o cloud e, se vi rende più tranquilli, stampate tutto – con
oculatezza però.</span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">Questione
importante è l'alloggio. In certe università il servizio di
alloggio – e quello della mensa – sono appaltati a terzi, aziende
esterne che hanno rapporti di varia natura con l'università. I
coordinatori e i segretari dell'ufficio ERASMUS estero, sono a
conoscenza dei tempi in cui si deve presentare la domanda per
ottenere un alloggio universitario; chiedete informazioni e i link
per accedere ai siti ufficiali in cui è possibile studiare un minimo
di informazioni riguardo a collocazioni e caratteristiche degli
alloggi. Nonché le scadenze. Se invece si vuole sperimentare
l'ebbrezza della vita con altri studenti, è bene informarsi anche –
se non soprattutto – attraverso le associazioni universitarie.
Chiedete informazioni all'ufficio ERASMUS straniero, in merito a chi
è bene rivolgersi per un appartamento magari condiviso, e seguite le
principali pagine dell'università e della città che vi ospiterà
per i prossimi mesi attraverso i social. Un like su facebook non
costa nulla e, probabilmente, vi risparmierà di girare in tondo –
non solo metaforicamente – per cercare informazioni più
specifiche. Aggiungere ai preferiti i feed dei blog universitari è
un altro passo per ottenere informazioni utili concernenti trasporti,
affitti di camere, occasioni di varia natura (anche lavorative!), o
proposte di stage nonché scadenze di bandi e concorsi. Le
costellazioni di gruppi facebook sono adatte a risolvere specifiche
questioni. Tenetelo d'occhio, costantemente.</span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12px;"><br /></span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">Una
volta ottenuta conferma della vincita delle borsa di studio per il
progetto, il centro rapporti internazionali dell'università
straniera provvederà a contattare i vincitori; se avete già
contattato i referenti prima dell'ufficializzazione della
graduatoria, tanto meglio. Mantenere buoni contatti con i
responsabili dell'ufficio per l'internazionalizzazione straniero ha i
suoi notevoli vantaggi.</span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">A questo punto vi potrà essere affiancato
un tutor che avrà il compito di introdurvi al mondo ERASMUS; in
pratica è il primo studente dell'università ospitante che
“incontrerete” ancor prima dell'effettivo inizio del soggiorno
all'estero. Siate cortesi, è un amico che, quasi sicuramente ha
trascorso un soggiorno in un paese straniero per motivi di studio o
di lavoro. Chi meglio di lui conosce i timori, le paure, le ansie o,
più semplicemente il brivido di un'esperienza all'estero? E,
soprattutto, chi meglio di lui conosce la burocrazia del suo paese? È
il primo amico che vi accoglierà a bracia aperte mesi prima della
vostra partenza, una grande e fondamentale risorsa che vi assisterà
per i primi giorni del soggiorno, magari creando le basi di un
rapporto che proseguirà per tutto il resto del soggiorno all'estero.
Proprio lui conosce la lingua, la cultura del suo paese, i suoi
professori, i luoghi di interesse della città in cui vive e studia;
con lui si potrà iniziare un più che proficuo “tandem”
linguistico per essere iniziati a quella che, di solito, è la
preoccupazione di quanti stanno per partire per una destinazione
estera: la lingua.</span></div>
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 9pt;">Se
si ha qualche dubbio, per qualsiasi questione: email come se
piovesse!</span> </div>
</span></blockquote>
Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-13032902995759287562014-04-14T21:58:00.004+02:002014-04-14T21:59:13.045+02:00Ritorno al silenzio?<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjYBYwktXRochrnJfWBbR6HoWpTt1_MuxMmfOKIm3SaiML_S2p37okNFjsSIn2i559xWhc2wplxTZusAZ7jVvIVxtYmIYB8Tc9nIO2nHT-wtFsrDZxXXgIuW2aG4p35uhS1L_FH3sfXsWD/s1600/2014-03-02+12.15.39.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjYBYwktXRochrnJfWBbR6HoWpTt1_MuxMmfOKIm3SaiML_S2p37okNFjsSIn2i559xWhc2wplxTZusAZ7jVvIVxtYmIYB8Tc9nIO2nHT-wtFsrDZxXXgIuW2aG4p35uhS1L_FH3sfXsWD/s1600/2014-03-02+12.15.39.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre un mese di silenzio su questo diario di bordo digitale della mia esperienza ERASMUS in Germania. Forse avrei dovuto chiudere questo diario come si fa con un libro dopo averne portato a termine la lettura, solo per riporlo, chiuso agli occhi, sullo scaffale di una libreria, lontano dallo sguardo. Ma non me lo sono sentita per molteplici ragioni anche se, a ben vedere il mio è stato un silenzio circoscritto a questa piattaforma digitale; sorte diversa toccata al mio primo e vero amore-blog digitale: <i><a href="http://ululatisolitari.blogspot.it/" target="_blank">Ululati Solitari</a></i>. Innanzitutto è bene contestualizzare il motivo del mio silenzio.</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: large;">Qualche spiegazione</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Il 28 febbraio si è conclusa ufficialmente e burocraticamente la mia esperienza ERASMUS nella bavarese Augsburg. In concomitanza con la fine della mia borsa ERASMUS anche il contratto del mio appartamento era giunto alla sua conclusione. Per vari motivi già a dicembre, mese in cui avrei potuto prolungare il mio contratto di mobilità, decisi di rimanere entro la soglia psicologica del semestre all'estero, lasciando cadere nel vuoto i termini e i bandi -ergo la modulistica- per il prolungamento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sopra a tutto una questione di necessità mi spinse a rifiutare di rimanere in Germania; un movente, questo, ricco di sfaccettature e di sfumature: in sostanza la mia stessa carriera universitaria, il mio senso di responsabilità potrei dire, mi spinse a tornare. In procinto dello scoccare del primo anno fuori corso e con soli due esami prima della laurea, avrei dovuto -e voluto- stringere i tempi il più possibile per rendere manifesto il conseguimento di questo fatidico "pezzo di carta". Su questa linea anche le piccole questioni burocratiche per la preparazione della tesi mi fecero propendere per non sforare quella che già ho definito come "soglia psicologica entro i sei mesi di ERASMUS".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJYDNLV2DNf0tQI2w9jDjJ0upHza5yMkDRfK4d04Utrg9q3KTUH_3nrft75GHtV1G9Wya33gQBH-cKMYKNvRAy6dPGLeoZ4CyWD6z8uSDi0cCz8dgp68d1hjGeZj-SPmtoSJHoreuVIYd9/s1600/2014-03-06+14.13.17.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJYDNLV2DNf0tQI2w9jDjJ0upHza5yMkDRfK4d04Utrg9q3KTUH_3nrft75GHtV1G9Wya33gQBH-cKMYKNvRAy6dPGLeoZ4CyWD6z8uSDi0cCz8dgp68d1hjGeZj-SPmtoSJHoreuVIYd9/s1600/2014-03-06+14.13.17.jpg" height="200" width="150" /></a>Non meno impellente il bisogno di tornare a Casa. Il bisogno di rivedere dopo cinque mesi di Germania il mio paese, la mia regione, la mia città, la mia gatta Bloom, la mia cagnetta Baby. Ma soprattutto poter tornare a guardare dalla finestra di casa mia l'Adriatico, nel suo riverbero cristallino primaverile che si perde all'orizzonte, dopo gli scogli, verso un piccolo infinito luccicare di onde, verso la Croazia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Forse sopra le persone i luoghi; quello sterminato stendersi di tetti così italiani, che nulla hanno a che vedere con le ripide spiovenze dei tetti bavaresi, così costruiti per far fronte a clima più rigido di quello mediterraneo - anche se, non poi così rigido come la vulgata lo dipinge.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non mi sia dia dell'insensibile. Quello che mancava era per me il sentirsi stringere dalla morsa del paesaggio, un caldo e tiepido contatto, un abbraccio, prima del bacio della folla di persone che conosco e che mi sono lasciato alle spalle, conoscenti, amici, familiari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In molti si sono stupiti della mia mancata depressione post-ERASMUS. Molti di loro non sanno che l'ho avuto in forma acuta ma altalenante già due mesi prima del mio ritorno, quando la prospettiva di dover stravolgere tutto nuovamente non sembrava così rosea e idilliaca. È durata poco, qualche settimana appena grigia, con notti appena insonni, mentre le giornate scorrevano in vista degli esami e tra la consolazione di voler godere il più possibile di questa esperienza. Il fasciarsi la testa prima della caduta è stata una mossa utile, involontaria si intende, ma indubbiamente utile: sono riuscito ad attutire il botto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: large;">Il viaggio</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Al contrario il mese subito precedente al mio ritorno, tacitamente fatto cadere sotto gli auspici del primo marzo, ma scrupolosamente tenuto segreto per fare una sorpresa a casa, il procedere tra scartoffie burocratiche per il ritorno, gli ultimi esami, le ultime prove, gli ultimi viaggi per la Baviera, è stato segnata da una febbrile emozione per il ritorno, tutta proiettata verso il momento in cui avrei finalmente rimesso piede in Italia dopo 5 mesi di totale assenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxrxHXG0FTjMC3BLSLnxgh5s4nvNxQbToI0KDEnwW_pH994BIAjFlPav8IM67WFme5BWoexPzoOC1tRD4FqDwHFIPu_ZT46QiIZBAKxA1sgz-WFKI2zRE0KSyMY8YRMhrWGYbifKSpzk6V/s1600/2014-02-28+12.33.43.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxrxHXG0FTjMC3BLSLnxgh5s4nvNxQbToI0KDEnwW_pH994BIAjFlPav8IM67WFme5BWoexPzoOC1tRD4FqDwHFIPu_ZT46QiIZBAKxA1sgz-WFKI2zRE0KSyMY8YRMhrWGYbifKSpzk6V/s1600/2014-02-28+12.33.43.jpg" height="200" width="150" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDcXEQ5KtP9ZRL1uhMosEj2qwahLGQeVLca0ZdVMMEAg3F2P4oMqD9_stObLgMiYjJLmzmbMHVZLKO-TqGi8cnJwhmL_GFEc7gJwUWn8TRTYwKIH6vq3CWXPTB0C7U2S518mfqtl86q3yb/s1600/2014-02-28+21.22.03.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDcXEQ5KtP9ZRL1uhMosEj2qwahLGQeVLca0ZdVMMEAg3F2P4oMqD9_stObLgMiYjJLmzmbMHVZLKO-TqGi8cnJwhmL_GFEc7gJwUWn8TRTYwKIH6vq3CWXPTB0C7U2S518mfqtl86q3yb/s1600/2014-02-28+21.22.03.jpg" height="200" width="150" /></a>Un brivido di nostalgia mi ha fatto sentire un leggero senso di tristezza, nel momento in cui, procedendo con i saluti, presi commiato, l'ultima settimana, salutando di volta in volti piccoli gruppi, ristrette cerchie di persone, o singoli compagni. Ma si va avanti, senza problemi; un quadro più ampio deve essere completato. Tra gli ultimi saluti i miei coinquilini, in special modo A.W., che mi regala un suo libro con tanto di dedica per ricordarmi il periodo del mio soggiorno ad Augsburg: "L'alchimista" di Paulo Coelho.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Il "trasloco" si configura come l'ultimo ostacolo emotivo che mi separa dal ritorno a casa. Nei giorni subito precedenti alla partenza mi dedico alla prova della valigia, ossia verificare che tutto entri nell'unica valigia, zaino e tracollo che mi sono portato dall'Italia, e allo smontare e tirare a lucido la mia camera da letto, nonché il bagno, la cucina, il corridoio e la sala, almeno per lasciare alle mie spalle un ricordo "pulito", o forse, inconsciamente, per cercare di dissolvermi io stesso in quel mare di ricordi e sensazioni che ho provato durante tutta questa esperienza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La sera del 28 febbraio la passo ultimando i preparativi e mi concedo un giro per la città dimodoché possa dire a me stesso di aver preso accomiato come si deve dalla città che mi ha ospitato in questi cinque lunghi mesi, passando anche a portare in giro i miei ultimi saluti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm1KZwbWzVscBSbaUtahl4vv3RX-EjZWTL6Xhu-NKfXa3_i5TCsjq7pqSurrnnBfv7GPz8YGutxfxkIi6VXoQw6s4b1wqtQCa2mH_VsqngWTko7fbnOeytpdCAxYHJk81JSt65jf4N0e3z/s1600/2014-03-02+12.22.46.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm1KZwbWzVscBSbaUtahl4vv3RX-EjZWTL6Xhu-NKfXa3_i5TCsjq7pqSurrnnBfv7GPz8YGutxfxkIi6VXoQw6s4b1wqtQCa2mH_VsqngWTko7fbnOeytpdCAxYHJk81JSt65jf4N0e3z/s1600/2014-03-02+12.22.46.jpg" height="150" width="200" /></a>Torno a casa poco dopo la mezzanotte, qualche ora di sonno e la sveglia arriva alle 3 della mattina. Tutto è pronto, i vestiti per l'indomani attendono sull'attaccapanni, non resta che riporre il notebook nella tracolla assieme a cavi e quant'altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con somma fatica riesco a portare tutti miei bagagli -più una cassa di birre di Augsburg- dal terzo piano al pianterreno. Una fatica del diavolo fino alla fermata del 35, un ultimo sforzo e salgo sull'autobus dopo un quarto d'ora di attesa. Pochi minuti di viaggio e a Rotes Tor scendo per prendere il tram che andrà diretto sino alla stazione dei treni. Un piccolo saluto attraverso la città ancora addormentata, fatto di imprecazioni sottovoce mescendo insieme italiano e tedesco, tanto per dare un po' di enfasi a questo viaggio mentre mi trascino dietro un carrellino dell'IKEA, una valigia e la tracolla con dentro il portatile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Arrivo alla stazione con largo anticipo. Aspetto. Il treno arriva con qualche minuto di anticipo, solo per ripartire con qualche minuto di ritardo, niente di esagerato, una decina di minuti, ma tanto quanto basta a farmi sudare freddo per i quaranta minuti di tragitto Augsburg-München, stazione in cui dovrò prendere il treno che mi porterà in Italia, sino a Verona Porta Nuova per la precisione. Arriviamo in tempo però.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi dirigo al binario segnalato trascinandomi dietro i miei bagagli solo per sentirmi dire da un'addetta delle ferrovie tedesche che il binario è stato cambiato, devo tornare indietro; alzo i tacchi, giro i bagagli e mi dirigo verso la nuova destinazione, senza lesinare in imprecazioni che hanno per oggetto i massimi sistemi universali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Salgo sul treno riuscendo a lanciare dentro alla carrozza tutta la mia vita da studente ERASMUS in trasferta, lasciando andare qualche scurrilità strozzata dall'affanno. Trovo il vagone giusto e il posto della mia prenotazione, infilo la valigia sopra un portapacchi che non corrisponde al mio posto - ma chissene frega - visto che il vagone è già strapieno, e infilo il carrellino dell'IKEA praticamente tra le gambe di una passeggera che sta dall'altra parte del mio vagone. Con i pacchi distribuiti a regola d'arte posso finalmente sedermi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Problemi con turisti tedeschi diretti a Bolzano con un ingente carico di scii fanno partire il treno con qualche minuto di ritardo. Non ho fretta, in fondo viaggerò per 10 ore, tanto vale penderla con filosofia e non avere troppa fretta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Riesco a parlare con la mia compagna di viaggio, una ragazza tedesca che scopro laureata e residente nella mia stessa Augsburg, anche lei ex studentessa ERASMUS ha trascorso un semestre in Spagna, adesso è diretta in Italia per incontrare delle amiche e visitare varie città, mi dice che incomincerà da Venezia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il tempo passa, il mio biglietto stampato viene obliterato di continuo dall'andirivieni dello stesso controllore mentre il treno supera la frontiera e vede mutare il proprio contenuto di persone in un eterogeneo meltin pot, con il procedere del viaggio molti tedeschi scendono per lasciare posto a un minor numero di italiani. Inizio a sentire l'emozione del viaggio, il passaggio verso l'Italia e tutti i piccoli segnali e sensazioni che può regalarmi quest'altra esperienza.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Arriviamo a Verona, scende la mia compagna di viaggio assieme a tutti gli altri passeggeri, attendo un attimo prima di raggruppare nuovamente i miei averi assieme ala coraggio di dirigermi attraverso un'altra stazione al binario giusto. Con somma fatica raggiungo il treno nel solito saliscendi di scale. Qualche minuto e il treno parte diretto alla stazione di Bologna. Ora siamo solo italiani, il treno attraversa piccoli paesi e una campagna sterminata. Mi sento a casa. Poco da l'idea della differenza fra campagna tedesca e campagna italiana, ma le forme delle case, i materiali rustici delle piccole stazioni di periferia in borghi anche a me sconosciuti, mi fanno sentire sulla lingua il sapore di casa e sulla pelle la brezza di un'aria che già in passato aveva accarezzato il mio corpo. Sono a casa.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr0Y47fMWB-1N7aJJQ2lOdvJnPe4OzfqZYp_odPFwLnmzl7zCmjU_7nsyQQs5XK3pX1mPIeuJi4z-ptDCFr6mXVSkWdiY-YD8tdRBSUa2iS5meM0FP0WeiH543hpk6F77rLXANy425u0Q3/s1600/2014-03-01+14.57.29.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgr0Y47fMWB-1N7aJJQ2lOdvJnPe4OzfqZYp_odPFwLnmzl7zCmjU_7nsyQQs5XK3pX1mPIeuJi4z-ptDCFr6mXVSkWdiY-YD8tdRBSUa2iS5meM0FP0WeiH543hpk6F77rLXANy425u0Q3/s1600/2014-03-01+14.57.29.jpg" height="150" width="200" /></a>Arrivo a Bologna nell'ora di punta, la stazione è gremita, una follia all'italiana. Come scendo dal treno già due prodi accattoni mi avvicinano per offrirmi il loro cavalleresco aiuto. Declino gentilmente sotto un mare di insistenze. Dopo vari girotondi mi stacco dal binario di arrivo e scendo con i miei bagagli via scala mobile. Percorro il tunnel sino alla segnalazione del mio binario sempre tenendo dietro tutti i miei bagagli, ivi inclusi notebook e le maledette e ingombranti sedici birre di Augsburg.</div>
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Ai piedi delle scale tento l'impossibile: arrampicarmi con tutti i bagagli, per non lasciarne qualcuno incustodito in quel denso fiume di folla uniforme che attraversa gli intestini della stazione centrale di Bologna, rischiando di far rovinare tutto a terra nell'umiliazione generale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo neppure un minuto di tentativi compaiono i due prodi cavalieri di cui sopra, pronti a offrirmi una spalla e quattro braccia per trasportare i bagagli. Contro ogni istinto logico, ma per una vena che affonda le sue radici nella più spietata e succube sopravvivenza, accetto.</div>
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Arriviamo in cima alla salita alla salita, cordialmente ascolto e neppure prendo in considerazione la loro richiesta di un compenso di dieci euro. Un euro per uno, è il massimo che voglio - e posso - offrire a quella sottospecie di aiuto che puzza di estorsione, ma giustificata dalla necessità di una condizione particolare. A malincuore prendono il denaro mentre mi prolungo in estemporanei ringraziamenti. Alla fine mi chiedono almeno una di quelle birre che mi hanno aiutato a portare, trattengo il doveroso "vaffanculo" e nego la preziosissima birra che mi sono portato dietro per quelle centinaia di chilometri tra Germania e Italia.</div>
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Vago per qualche minuto con le gambe tremanti per la stanchezza con tutti i miei averi stretti al corpo. Poco prima di giungere alla sezione di binario da cui dovrò, di li a mezz'ora, arrampicarmi per salire sul freccia bianca, mi trova davanti un ascensore che collega il piano binari con quello sottostante. Maledizione. La storia di come volarono i due euro peggio spesi della mia intera esistenza.</div>
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Arriva il freccia bianca. Salgo in coda al treno in prima classe dove c'è il mio posto prenotato. Non fate quelle facce, c'era una promozione, avrei pagato un posto in seconda classe tanto quanto uno in prima. Allora ho scelto la cosa più logica. Sul treno posiziono tutti i bagagli in modo che non diano fastidio a nessuno e difendo le mie birre da tre simpatici ragazzi di non so che parte d'Italia con qualche battuta mentre, per tutto il resto del viaggio, sino a Rimini, non hanno fatto altro che parlare di droga sventolando banconote e maledicendo al polizia. Parliamo un po', gli dico che non tornavo in Italia da cinque mesi e sembrano sciogliersi. Poco prima di scendere mi danno ancora il bentornato che suona come un ironico augurio e forse è davvero così; mentre in molti fuggono dall'Italia verso la Germania e non vedevo l'ora di fare la strada inversa dalla Germania all'Italia. Ma non importa, perché è quello che voglio io. E basta. Scendono tutti e tre avvolti nella loro spessa coltre di gioviale goliardia.</div>
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Il treno riparte. Mi sporgo per contare le birre. Ci sono tutte.</div>
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Il viaggio prosegue. Ecco l'Adriatico. Lo ammiro, lo assaporo sotto quel cielo di piombo che si stende su quei morosi di argento fuso. Casa.</div>
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Arrivo alla stazione di Ancona in perfetto orario ma perdo la breve coincidenza per Falconara Mma. Poco male. Con un biglietto dell'autobus e un quarto d'ora d'autobus ci arrivo in men che non si dica. Questo ultimo breve tratto lo faccio in piedi, schiena appoggiata a un palo e bagagli accatastati su un sedile. Di fronte a me ancora l'Adriatico. Erano cinque mesi che non vedevo il mare.</div>
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Arrivo alla fermata sotto una pioggerella insistente avvolto da un'umidità che non ha uguali nelle località marittime come la mia. Con i vestiti appiccicati addosso riesco a far scendere i bagagli con l'aiuto di un uomo di colore. Sono arrivato. Non posso non pensare a che impressione sia in grado di suscitare negli altri il mio aspetto, quel trascinarsi dietro un carrello dell'IKEA carico di birre come un perenne ubriaco; il mio barcollare sotto il peso delle valige e, infine, quella mia barba sfatta - anche se, per abitudine, la porto così.</div>
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Non importa. Sono a casa ormai. Cammino per le strade che non vedevo da cinque mesi, dalla fine di settembre, quando partii asciando tutto alle spalle, preoccupato ed emozionato dalla imminente partenza. Ora torno indietro, al porto da cui ero partito. Tutti è intatto, o quasi. Impalcature di case in ristrutturazione sono state rimosse, altri segnali sono stati aggiunti, altri spostati come un gruppetto di bidoni dell'immondizia e altre cose di ordine quotidiano.</div>
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Proprio vicino casa mi imbatto in mio fratello. Mentre armeggio con valige e carrello, lottando contro i due scalini davanti al portone di casa, i miei, di ritorno dalla spesa, parcheggiano davanti a me. Dall'emozione di mia madre capisco che la sorpresa non è stata rovinata, anzi, è riuscita in pieno. E che io mi sia potuto salvare, dato che non avevo le chiavi di casa.</div>
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<b><span style="font-size: large;">Un proposito a mo' di arrivederci</span></b></div>
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Ecco dunque conclusa la mia esperienza, il mio spazio digitale, il mio diario di bordo in questa esperienza è giunto anch'esso alla fine del suo compito. Cosa resterà di queste pagine? Ancora non lo so. Per oltre un mese ho lasciato questo spazio in balia di se stesso e, ora mi trovo a scrivere ancora un post, forse l'ultimo; ho voluto parlare dell'ultima grande e importante esperienza che ho affrontato: il ritorno a casa. E ora? Sicuramente l'esperienza di <a href="http://ululatisolitari.blogspot.it/" style="font-style: italic;" target="_blank">Ululati Solitari</a> continuerà. Ho anche intenzione di aprire un altro blog, tenendo presente l'esperienza di questo tipo di scrittura diaristica, senza per questo tradire l'altra esperienza di <i>Ululati Solitari</i>, ma indirizzato verso qualcos'altro. Ma di queste pagine che hanno a che fare con la Germania? Queste pagine resteranno sul web, dopo vari pensieri ho deciso di scansare la prima idea di sopprimere questo stesso blog, trasgredendo quello che era il mio proposito iniziale: quello di lasciare un vademecum, come un messaggio in una bottiglia, in balia del <i>mare magnum</i> del web. Queste pagine rimarranno; senza più aggiornamenti frequenti poiché non sono più in Germania, e per adesso non ho intenzione di tornare indietro. E ora? Morirà tutto, si spegneranno le luci? No, assolutamente. Vorrei che questo blog continuasse a comunicare qualcosa di più, oltre. Vorrei ora raccogliere le esperienze di quanti siano riusciti a raccogliere esperienze simili alle mie: vorrei pubblicare i pensieri, le immagini, le idea e anche i sentimenti di quanti siano stati in Germania come. Per chi vorrà inviare un piccolo estratto provvederemo alla sua pubblicazione su queste stesse pagine digitali, trascendendo il diario di bordo per farne un'enciclopedia, per fare di un singolo ululato solitario, l'ululato di un branco.</div>
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Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-39324786281542093782014-02-27T16:26:00.001+01:002014-02-27T18:55:43.796+01:00Accogliendo l'ignoranza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUom1XvU_PMyJ5XTvtN4PlkuRYc1Apy1AG7IHnIyxxJP8TVWbwbg_ooVKS9iRucFqtN45zCctPiVDI6py5c8RmkEEHIMywNsw-1Oh5CSunrZnwTfv9zoypg7vy_IC6452cEVycmGV7X19M/s1600/Unbenannt1.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUom1XvU_PMyJ5XTvtN4PlkuRYc1Apy1AG7IHnIyxxJP8TVWbwbg_ooVKS9iRucFqtN45zCctPiVDI6py5c8RmkEEHIMywNsw-1Oh5CSunrZnwTfv9zoypg7vy_IC6452cEVycmGV7X19M/s1600/Unbenannt1.png" height="200" width="134" /></a></div>
Se ne vedono tante sul web, spesso mi capita di imbattermi in veri elogi all'ignoranza proprio spulciando la home del mio profilo facebook; tanti commenti e tante immagini di tutti i tipi. Immagini e riferimenti presi, decontestualizzati, mescolati abilmente in una miscela esplosiva, volatile, facilmente propagabile e infiammabile; capace di trovare ampia risonanza proprio in un pubblico che incapace di fare i conti, di unire i punti di una storia di cui è parte. <br />
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Ad esempio è un dato di fatto che ci siano molti, moltissimi,<a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/10/e-gli-italiani.html" target="_blank"> italiani</a> che lavorano, integrati, trascorrendo la loro vita in Germania; anche <a href="http://ululatisolitari.blogspot.de/2014/02/qual-e-la-casa.html?utm_source=BP_recent&utm-medium=gadget&utm_campaign=bp_recent" target="_blank">molti figli di italiani</a> emigrati in Germania, la cui madre lingua è il tedesco, vivono perfettamente integrati nella società che li ospita, studiando, relazionandosi con l'identità culturale di quella che è, a tutti gli effetti, casa loro.<br />
<a name='more'></a>Siano essi figli di prima, seconda, terza generazione non importa. Sono tedeschi, al di là dello IUS SANGUINIS e al di là della distanza culturale e sostanziale che li separa dalle loro lontane radici; origini queste che sono più o meno accettate e riconosciute da loro stessi.<br />
<br />
Molti si sentono tedeschi e basta, non hanno bisogno di andare alla ricerca di quelle origini italiane. A loro non interessa, non li incuriosisce, e la loro scelta va rispettata in quanto tale.<br />
<br />
È una scelta rispettabile quella che muove dei giovani alla ricerca delle loro origini, scavando nel tempo e nella cultura della propria famiglia.<br />
<br />
Molte generazioni di italiani hanno calpestato, percorrendola da cima a fondo, la Germania (e non solo questa terra) in cerca di una migliore condizione di vita.<br />
Al di là di piccoli stereotipi, piccole credenze, piccoli gesti di distacco o freddezza (spesso solo apparwnte), si sono perfettamente integrati nella società che li ha ospitati.<br />
<br />
È davvero molto triste, spiacevole, fonte di rammarico; vedere come, al di là di una opinione che, apparentemente legittima, conduce però a un atteggiamento di freddezza, di rabbia, di vera e propria xenofobia, che molti nostri compatrioti hanno provato sulle loro spalle, sulla loro pelle in vari momenti storici del secolo passato e che, in realtà, non si è mai fermata, ripercuotendosi in altre forme, colpendo proprio quei ragazzi che, nonostante con un titolo significativo in tasca, non possono che partire per farsi riconoscere un master in un altro paese, all'estero.<br />
<br />
Dove anche molti italiani hanno la possibilità di trovare un futuro migliore, nonostante siano stranieri in un paese diverso che non muore strozzato dall'ignoranza.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXUat9GeBkwpS03yZ1ONAKg_JaYP6mQXTZJx4h28ypH5pec8RkqwMTm5UMEpkZeLp4o0I3tzhHZsASKsqIi-87oPzDeEbm_sYujzMSuaHcIEyYuaSM3Sr18Olap-A75kdcm395-Hk7SP8E/s1600/Unbenannt.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXUat9GeBkwpS03yZ1ONAKg_JaYP6mQXTZJx4h28ypH5pec8RkqwMTm5UMEpkZeLp4o0I3tzhHZsASKsqIi-87oPzDeEbm_sYujzMSuaHcIEyYuaSM3Sr18Olap-A75kdcm395-Hk7SP8E/s1600/Unbenannt.png" height="163" width="320" /></a></div>
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Dove in altre parti del mondo l'accoglienza verso gli italiani, giovani o anziani, c'è sempre stata e continua ad esserci.Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-33720646071157005502014-02-20T14:15:00.004+01:002014-02-20T14:15:42.653+01:00Würzburg<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Due marchigiani, un laziale ed uno sloveno. No, non è l'inizio di una barzelletta, ma quello di un viaggio verso il nord della baviera che ha avuto luogo lo scorso lunedì.</div>
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Two guys from Marche, a boy from Lazio and a Slovenian student. No, it isn't the beginning of a joke, but the beginning of a trip to the north of Bavaria, which took place last Monday.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicWQHURK_JqDBM88gKowF_5o6UVUSYmaNHsEgrcX0bY5iOHBsna_MgV6yIN8X-bnOAXEM2stXhF_2WKrxn8E3FKcpBW-_mJwlGBU6NSPpehdkVb-mTvhAcXIspaJNMe59qZYJ0_dzRqDYB/s1600/2014-02-18+16.51.24.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicWQHURK_JqDBM88gKowF_5o6UVUSYmaNHsEgrcX0bY5iOHBsna_MgV6yIN8X-bnOAXEM2stXhF_2WKrxn8E3FKcpBW-_mJwlGBU6NSPpehdkVb-mTvhAcXIspaJNMe59qZYJ0_dzRqDYB/s1600/2014-02-18+16.51.24.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVjsgVaauCtI50zrGxV2-bM2vhOWB37hccBVB2g_RKTv8LcjY4cp4OdR-ECMo2Zg-3PmmPmkqzrhELp_Nhr96jguPFcT7jRTKJTJ0vtFAB7hLsiX7dgQQOJOJS4SDushYjGff6rLitH1P/s1600/2014-02-18+16.51.31.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVjsgVaauCtI50zrGxV2-bM2vhOWB37hccBVB2g_RKTv8LcjY4cp4OdR-ECMo2Zg-3PmmPmkqzrhELp_Nhr96jguPFcT7jRTKJTJ0vtFAB7hLsiX7dgQQOJOJS4SDushYjGff6rLitH1P/s1600/2014-02-18+16.51.31.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimjfqe7QQQqQumizfeDql2w5be0t_Et1L5Z9L9kfaeTIDHUGJoVLq3p-dLs8EjkITnYENRXyIvWj0nCAq2uRfLzE-mOc9QjdxtF-ITUDnbhuL00h2jivNM7-AGgTeFG9WqQB4Db6gQseza/s1600/2014-02-18+16.55.45.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimjfqe7QQQqQumizfeDql2w5be0t_Et1L5Z9L9kfaeTIDHUGJoVLq3p-dLs8EjkITnYENRXyIvWj0nCAq2uRfLzE-mOc9QjdxtF-ITUDnbhuL00h2jivNM7-AGgTeFG9WqQB4Db6gQseza/s1600/2014-02-18+16.55.45.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilPJJZPQLJ0l2pnjxirdhOAYdg2EojIKWt96KKAj4ChYF0C6AO4z3fCf0SruRLfu6UCQWK6nnqo7qsTIuovipaR-WtSOGs3CwHVtFCsQf8ZAxhUUsL86WdJ2FuwLaIgH_ekzvp2ALtt3m5/s1600/2014-02-18+16.56.12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilPJJZPQLJ0l2pnjxirdhOAYdg2EojIKWt96KKAj4ChYF0C6AO4z3fCf0SruRLfu6UCQWK6nnqo7qsTIuovipaR-WtSOGs3CwHVtFCsQf8ZAxhUUsL86WdJ2FuwLaIgH_ekzvp2ALtt3m5/s1600/2014-02-18+16.56.12.jpg" height="108" width="320" /></a></div>
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-4776976781475096972014-02-16T22:00:00.001+01:002014-02-16T22:00:57.935+01:00La grossa bufala di STUDIS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5cBPcwmFEnQOjh353ifgWfZG70YxogVr66TP4Yn_xgxGCKunW6UCKeToQjEtJsRJRORhpRIwFdUCacp9sb-4D8-HymXZ63OUm4aP9_6dMEBAzTnIRA92PFHSaonD_OqJmJQdhmJ5klqtE/s1600/Weiter_zu_Studis.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5cBPcwmFEnQOjh353ifgWfZG70YxogVr66TP4Yn_xgxGCKunW6UCKeToQjEtJsRJRORhpRIwFdUCacp9sb-4D8-HymXZ63OUm4aP9_6dMEBAzTnIRA92PFHSaonD_OqJmJQdhmJ5klqtE/s1600/Weiter_zu_Studis.png" height="117" width="200" /></a></div>
Alcune storie nascono con le lacrime agli occhi, altre semplicemente con le palle di traverso.<br /><br />Attesi mesi una mail, o una qualsiasi missiva cartacea dalla mia UNI tedesca. Alla fine mi spedirono una lettera. In Italia.<div>
?!</div>
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Non so neppure io il perché - forse ha a che fare con una piccola pratica amministrativa... forse -</div>
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<br /><a name='more'></a></div>
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Alla fine la lettere mi venne recapitata da <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/12/ricongiungimento-parziale.html" target="_blank">mio fratello</a>, qualche giorno prima di Natale. È molto importante - la lettera, non mio fratello.</div>
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LEI contiene i codici per potermi iscrivere agli esami e ai corsi per i quali è previsto che accumuli ECTS europei, cioè CFU; in poche parole - una - <i>crediti</i> per non dover restituire i soldi che l'Europa mi ha dato e, possibilmente, giungere il prima possibile alla laurea.</div>
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Nel grande ed efficiente sistema che è la rete, le UNI di tutto il mondo hanno trovato una piccola nicchia in cui, al pari di tutte le altre amministrazioni -pubbliche o private, piccole o grandi, global o noglobal, profit o noprofit, italiane o meno- possano organizzarsi; in poche parole costringerti a sanguinare notti insonni tra link e link, sputando bile su una tastiera - ma questa è un'altra storia.</div>
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Questa è la storia di Studis.</div>
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Nella grande organizzazione UNIVERSITARIA, il <b><i>nonplusultra</i></b> Studis, ha la funzione di elaborare la tua carriera digitale, combinando sapientemente il piano carriera del tuo percorso di studi, con le materie (Studiengänge) che hai scelto nel e per il tuo percorso. Registra le tue scelte, gli esiti; ti assiste; fornisce recapiti e dettagli; nomi dei professori, nomi delle materie e dei corsi, numeri dei punti che è possibile totalizzare, fornire un canale diretto fra te e il mondo professionale che è rappresentato dal sistema universitario. Studis è tuo amico.</div>
<div>
Studis ti aiuta rendendo possibile un percorso universitario, snellendo le pratiche che servono per la registrazione agli esami, permettendoti di scegliere ciò che ti serve permettendoti di raggiungere la laurea nel minor tempo possibile, con il minor dispendio di energie, facendoti concentrare sulla cosa essenziale: studiare e progettare.</div>
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Studis è tutto.</div>
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Studis non funziona.</div>
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È andato in tilt. Forse è sempre stato in tilt. Ma non è questo il problema.</div>
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Per i corsi di lingua, inoltre, non serviva la registrazione. Non è neppure questo il problema.</div>
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Il fatto è che agli ERASMUS non è permesso iscriversi perché semplicemente - e logicamente - non hanno un piano di studi.<br />Mi hanno pure fatto preoccupare.</div>
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Mi ci hanno pure spedito una lettera in Italia.</div>
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<3 Io amo la Germania <3</div>
Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-55962791348797239792014-02-15T17:36:00.000+01:002014-02-15T17:36:20.022+01:00Trascorri lunghi minuti nel reparto di un Norma per differenziare i deodoranti e, quando alla fine ne prendi uno (per giunta a 1,75€), solo a casa ti accorgi di un piccolo dettaglio...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr4DsgelqjdoR2gLECJkpZg_QgugdOLJdosgWzPMgiCd3CfRSxzj9kM2LIk6JYnP7Ntl6oT7iDFJmGGQUs9_Yb2erNVu8_TfDBHDSzlF5xSNIGsSiMvOG9f_x87Wm-L8fTGSpnn2EMQfDF/s1600/2014-02-15+17.27.20.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<a name='more'></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr4DsgelqjdoR2gLECJkpZg_QgugdOLJdosgWzPMgiCd3CfRSxzj9kM2LIk6JYnP7Ntl6oT7iDFJmGGQUs9_Yb2erNVu8_TfDBHDSzlF5xSNIGsSiMvOG9f_x87Wm-L8fTGSpnn2EMQfDF/s1600/2014-02-15+17.27.20.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhr4DsgelqjdoR2gLECJkpZg_QgugdOLJdosgWzPMgiCd3CfRSxzj9kM2LIk6JYnP7Ntl6oT7iDFJmGGQUs9_Yb2erNVu8_TfDBHDSzlF5xSNIGsSiMvOG9f_x87Wm-L8fTGSpnn2EMQfDF/s1600/2014-02-15+17.27.20.jpg" height="640" width="480" /></a><br />
<br />
...è un deodorante da donna.Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-80562257129029417532014-02-15T14:21:00.000+01:002014-02-15T14:21:09.096+01:00Trasporti notturni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjleQTDn2oIOxX-Gcs4fT7RmiM_nJmThKSdp79maYUulKd_QSUx9-AvRl-0hCwEuMwidsaTiGeUoxtyzwdQdUMxRDHincpQEYgmKGE7T6b3O6bp4KRFT-IMzl3mx1Vi9ankJtccjWdZzQle/s1600/2014-02-15+11.30.49.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjleQTDn2oIOxX-Gcs4fT7RmiM_nJmThKSdp79maYUulKd_QSUx9-AvRl-0hCwEuMwidsaTiGeUoxtyzwdQdUMxRDHincpQEYgmKGE7T6b3O6bp4KRFT-IMzl3mx1Vi9ankJtccjWdZzQle/s1600/2014-02-15+11.30.49.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
Venerdì mattina, verso mezzanotte e trequarti; un giro nella zona dell'università qualche ora prima, una birra con gli amici nel pub proprio adiacente il campus universitario.<br />
<br />
L'ultimo tram passa verso le 23:45; ma il mio previdente amico A.C., mi ricorda che, da venerdì, e per tutto il weekend, la città è servita dagli efficienti quanto numerosi Nachtbus, i mazzi notturni che, in vari numeri, e per vari tragitti, assicurano ai nottambuli cittadini come me di non doversi sorbire circa cinque chilometri a piedi sferzati dal vento.<br />
<br />Visto che l'autobus è previsto attorno alle 23:47, zona Universität, mi dirigo con calma alla fermata del mezzo.<br />
<a name='more'></a>Puntuale come un orologio svizzero sopraggiunge allo scoccare dell'ora prestabilita, senza farsi attendere troppo.<br />
<br />
Il disappunto, già preventivato, ma non per questo meno veemente, risiede nel fatto che, il servizio notturno dei Nachtbus, non è compreso nel mio abbonamento semestrale per i mezzi cittadini.<br />
Devo sborsare 2,50€ per arrivare a casa.<br />
Il biglietto in questione però, da quello che mi hanno spiegato è molto flessibile; per tutta la notte posso usare tale obolo obliterato su tutti i mezzi cittadini. Bello vero?<br />
<br />
Peccato che a me serva solo per andare a casa.Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-15209731274966812562014-02-14T01:46:00.001+01:002014-02-14T14:50:00.925+01:00Quattro stagioni<div dir="ltr">
Una giornata all'insegna della primavera con una temperatura intorno ai nove gradi e un sole allegro e sorridente che mi tiene compagnia per gran parte della <u>giornata</u>.<br />
Verso l'ora di cena un vento autunnale che ha fatto tremare le inferiate, accompagnato da acqua.<br />
Infine, verso l'una di notte, un'improvvisa quanto fulminea nevicata di appena qualche minuto.<br />
Che prima del risveglio mi sia perso tedeschi unti di crema solare fare il bagno nel Lech?</div>
<div dir="ltr">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIJ4pQdUFl5o99U1nAtJh7TEbxJpOHmOra_4Auy2OcGFmcYtei9Fcs1CNYFZ6cEFTmiKHXFZ4_eWQQoGQbdLGlP5PaM8xDaeWb256qIgaQUKmUEw86zLlU_q4gis-Kcr3fULIT5iyvNPcN/s1600/20140214_010923.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> <img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIJ4pQdUFl5o99U1nAtJh7TEbxJpOHmOra_4Auy2OcGFmcYtei9Fcs1CNYFZ6cEFTmiKHXFZ4_eWQQoGQbdLGlP5PaM8xDaeWb256qIgaQUKmUEw86zLlU_q4gis-Kcr3fULIT5iyvNPcN/s640/20140214_010923.jpg" /> </a> </div>
Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-18210050759847387972014-02-11T16:53:00.000+01:002014-02-11T17:02:17.043+01:00Dopo quattro mesi | Nach vier Monaten...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHN2IsA2R6TysqNYXWiKMEzWTstvHhHfM-AduBb4NpM4QWXm4Dkc2bvCaDpo8EeaKChs2YSctigJOpfZGyKrsuspPim5eXPv_bjT4Tjg9WKRmy0AQSCoC1HkkPpwSd8X46K1_4C4GWXbh3/s1600/Screenshot+2014-02-11+16.34.37.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHN2IsA2R6TysqNYXWiKMEzWTstvHhHfM-AduBb4NpM4QWXm4Dkc2bvCaDpo8EeaKChs2YSctigJOpfZGyKrsuspPim5eXPv_bjT4Tjg9WKRmy0AQSCoC1HkkPpwSd8X46K1_4C4GWXbh3/s1600/Screenshot+2014-02-11+16.34.37.png" height="194" width="320" /></a></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
...Youtube è <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/quando-la-legge-funzione-when-law-work.html" target="_blank">ancora</a> in grado di incularmi.</div>
...<i>Youtube mich <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/quando-la-legge-funzione-when-law-work.html" target="_blank">immer noch</a> täuscht.</i>Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-54309050144192496692014-02-11T12:00:00.000+01:002014-02-11T15:13:53.110+01:00LeprechaunMattina, all'incirca verso le dieci meno un quarto. Esco di casa con la tracolla e il computer; la mia meta è la biblioteca dell'università, devo andare a scrivere, a lavorare sodo, per un <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2014/01/hausarbeit.html" target="_blank">Hausarbeit</a>.<br />
Sotto pile di libri (in realtà due miseri saggi di Pasolini, niente di più, presi più per sfizio che per necessità) e il computer che fatica a connettersi alla rete dell'università e, ancora peggio, per cercare di fargli pescare delle informazioni utili dall'OPAC; svolgo così il mio lavoro.<br />In programma c'è solo una pausa per il pranzo e per il tè.<br />
Ancora una saliscendi sino alla torre più alta della biblioteca dove ho lasciato incustoditi libri e appunti.<br />
Si stacca verso le sei meno un quarto. Vado a trovare la mia tutor per cena, e ci sono degli amici tedeschi.<br />
E c'è vino. Rosso.<br />
<a name='more'></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjas6Qgh4DP-yWMAAD4II_cWm15cFHjcnSte0qQtUDBzWFyBk_-54bdTdnLdnhkFAV4TocyHOm-LJ6Jk2ffssRyWFM3qosRr3OjrkJqzwFF_gBYatDPb4_sM-nuQ_5O5OMqTZbntZUp4zE2/s1600/2014-02-11+11.14.17.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjas6Qgh4DP-yWMAAD4II_cWm15cFHjcnSte0qQtUDBzWFyBk_-54bdTdnLdnhkFAV4TocyHOm-LJ6Jk2ffssRyWFM3qosRr3OjrkJqzwFF_gBYatDPb4_sM-nuQ_5O5OMqTZbntZUp4zE2/s1600/2014-02-11+11.14.17.jpg" height="200" width="150" /></a>Adesso, non che voglia fare la parte di quello che beve, che alza il gomito alla bella vita ERASMUS - che è solo decantare un eccesso di goliardia peraltro eccessivo e stereotipizzato -, sino a causarsi violente allucinazioni da alcol, luppolo o mosto che sia; anche ricordando che, recentemente, ho dimostrato di <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2014/02/jetzt-nominiere-ich.html" target="_blank">apprezzare la birra tedesca</a> accettando la famosa sfida della "nominazione". Ma il vino, è il vino. Poi se per giunta parliamo di un Chianti italiano, nelle terre tedesche. Concedetemi due o tre bicchieri in più - non di troppo, beninteso.<br />
Fatto sta che tornando a casa, verso le due di notte, non puoi che sorprenderti nel trovare sulla tua scrivania un asciugamano rosa.<br />
<br />
Adesso, non che voglia deviare dal fatto di aver bevuto qualcosa in precedenza, ma, si ponderi questa ipotesi, non è possibile che i Leprechaun, invece, non abbiano separato i bianchi dai colorati?Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-6007392515498404742014-02-07T11:41:00.004+01:002014-02-07T20:38:28.066+01:00"Jetzt nominiere ich""Ora nomino io".<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGRyt_XuTp5gyIMC11N5ytVDx2oenHHwyRWG-6SeAt53w9uiI0KOky4JNOVlJnoE4ERmkJx0GiXGyLbTeL0KqjBuKqup7hQFXtciPdPvFsqdFBjRzKc_uuqHlHnzTOQ1nfFAeN1SyNsNa3/s1600/Unbenannt.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGRyt_XuTp5gyIMC11N5ytVDx2oenHHwyRWG-6SeAt53w9uiI0KOky4JNOVlJnoE4ERmkJx0GiXGyLbTeL0KqjBuKqup7hQFXtciPdPvFsqdFBjRzKc_uuqHlHnzTOQ1nfFAeN1SyNsNa3/s1600/Unbenannt.png" height="258" width="320" /></a></div>
Un gioco goliardico, molto diffuso in Germania, presumibilmente importato dall'Inghilterra.<br />
Il gioco è molto semplice, intuitivo, e non richiede particolari strumenti se non birra e un computer e/o qualsivoglia altro strumento digitale connesso alla rete, poiché sfrutta la capacità di essere interconnessi con altre persone che sfruttano abitualmente un profilo digitale in internet; in genere FB, il più usato dei social network. In questo gioco entri a far parte per forza, venendo "scelto", <b><i>nominato</i></b> da una qualsisi altra persona della tua cerchia di amici, colleghi, conoscenti, familiari.<br />
La nomina consiste in una sfida che è bene non rifiutare, per tenere alto il proprio onore - cavallerescamente parlando.<br />
Venendo nominati si accetta di bere una birra - in bottiglia o in bicchiere non importa, ma sappiate che la bottiglia rende l'impresa più ardua -, una 0,5 vale a dire mezzso litro, di qualsiasi tipo, questo è a vostra completa discrezione, dipende dai gusti - helles, weiß, dunkel - non importa.<br />
La difficcoltà - e qui si spiega il perché sia auspicabile usare un bicchiere - risiede nel fatto che la birra in questione deve essere bevuta "alla goccia" - ergo trangugiata - senza appoggiare il bicchiere o sospendere l'operazione.<br />
<a name='more'></a>In caso di sconfitta, o di mancata raccolta della sfida, si deve provvedere al pagamento di un'intera cassa di birra allo sfidante che ti ha nominato e che, inevitabilmente, vince con il diniego del nominatario.<br />
<br />
Anche io ho raccolto la sfida lanciatami da un ragazzo ERASMUS, Paolo, e mi ha portato alla nomina di altri tre studenti ERASMUS.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwMRg8sMlKLREboogPLLox6H4o2uwBurdRE3JXHv7ZblCeqUjG9jgjLlTQN9FMEG_YtiHvh6v5bNqadjFW7nQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-46561084096042616712014-02-05T22:19:00.001+01:002014-02-05T22:19:19.769+01:00Me la sono cercata?Il mio problema o molto semplice - o complesso se si vuole -, risiede nel fatto che, finendo il mio soggiorno con il mese di febbraio, qui ad Augsburg, potrei avere qualche problema per l'ottenimento degli "Scheine", ossia i certificati degli esami - uno per esame - che ho sostenuto qua in Germania, visto considerando che solo quelli dello Sprachenzentrum - centro linguistico - saranno disponibili attorno alla prima settimana di Marzo.<br />
<a name='more'></a><br />
L'umorismo tedesco continua a sfuggirmi, ne è la prova il fatto che oggi, dopo aver inviato al volo una mail dal mio cellulare alla responsabile tedesca dell'ufficio Erasmus dell'università di Augsburg (Fraulein N.H.) mi ritrovo nel giro di due minuti una risposta nella "cassetta delle lettere" virtuale.<br />
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Frau N.H. è tornata da un periodo di riposo, capisco dunque che trovarsi eMail a tonnellate nell'indirizzo di posta elettronica non sia il massimo per incominciare di nuovo il lavoro, con nuove scadenze e incombenze.<br />Fondamentalmente le stesse scadenze di tutti gli altri studenti che dipendono dall'ufficio in questione e che, in una particolare condizione, sono un po' sulle spine.<br />
<br />
Inaspettatamente una risposta attende di essere letta. Frau N.H. mi ha risposto. Apro la mail e leggo. Scorre le righe. Dopo aver letto ci rimango perplesso. Dopo esserci rimasto perplesso ci rimango male.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzVTJTCQl1W_APjDL7GESCroj7EWFnzH8pSar0Qs_k-4CLW1LNioL1MT-xYZDAYQ9GjjU3PiZyHgmhpCcl162UMLJjPmIYbayXnGBRUcEO93ibwHlVvdnYYlIjLModfrvirPu1pHz9-qf/s1600/Screenshot_2014-02-05-19-49-43.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzVTJTCQl1W_APjDL7GESCroj7EWFnzH8pSar0Qs_k-4CLW1LNioL1MT-xYZDAYQ9GjjU3PiZyHgmhpCcl162UMLJjPmIYbayXnGBRUcEO93ibwHlVvdnYYlIjLModfrvirPu1pHz9-qf/s1600/Screenshot_2014-02-05-19-49-43.png" height="400" width="225" /></a></div>
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Sono stato rimandato alle "puntate precedenti". Senza passare per il via, come avviene anche nei peggiori giochi dell'oca vengo rinviato direttamente alla "spulciazione" delle mail inviate due giorni prima per cercare l'informazione che mi serve; una spiegazione particolare e specifica, liquidata nella suddetta email con un significativo "li è spiegata molto bene".<br />
<br />
Ma ovviamente è lo smile che chiude la mail a darmi il colpo più grande... in fondo, penso proprio di essermela cercata questa volta, per non aver spulciato email inviate a tonnellate, con tutti i relativi allegati in duplice lingua (inglese e tedesco), sfruttando competenze e strumenti.<br />
<br />
:-(Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-73954016099323202482014-02-05T00:05:00.002+01:002014-02-05T00:05:33.921+01:00"Study hard" no grazie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaHFI_Tv6pLPwZgCKxIVZGByPJiIulU-1EAk19qYnlZaNxYGNjK8lVr7cqRhQCmR5_6UTnozhCzS0SUF7-4jO_AM2dqN5lqHkcb3RIYBhy5YhaqGLbLQundKRwa1MYUmD4ruEjkxc7AgFc/s1600/IMG-20140204-WA0002.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaHFI_Tv6pLPwZgCKxIVZGByPJiIulU-1EAk19qYnlZaNxYGNjK8lVr7cqRhQCmR5_6UTnozhCzS0SUF7-4jO_AM2dqN5lqHkcb3RIYBhy5YhaqGLbLQundKRwa1MYUmD4ruEjkxc7AgFc/s1600/IMG-20140204-WA0002.jpg" height="150" width="200" /></a></div>
Meno 25 giorni al rientro, mentre scrivo.<br />
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Oggi ho speso parte della mia mattinata per riaccompagnare la mia ragazza all'aeroporto (Flughafen) di Monaco. Non ci si abitua mai alle partenze, ai <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/chi-parte-porta-vuoto.html" target="_blank">saluti</a>; sono peggio delle distanze invalicabili; ti fanno contare il tempo a ritroso rendendo più impellente il bisogno di fissare una scadenza, una fine che sia collimante con un nuovo inizio. O continuo, se si vuole.<br />
<br />
A rendere più pressante il bisogno di fuga, di evasione, dopo aver assaporato le stille di una vecchia nostalgia, si mettono in mezzo gli impellenti obblighi, i doveri che soprassiedono ogni altro svago e libertà. Il mio motivo di questa permanenza in Germania; una delle prove finali che devo affrontare.<br />
<a name='more'></a><br />
Domani ho il mio esame di tedesco: il Kompakturs.<br />
Tornato a casa mi sono fatto una scorpacciata di grammatica, di esempi, di lessico e regole sintattiche; di declinazioni e di paradigmi. Domani si andrà in scena; si va a ballare con il diavolo per intascarsi 6 ects così maledettamente sudati, con tutte quelle presenze del mercoledì mattina alle 8 da metà ottobre sino ad oggi - o meglio: domani.<br />
<br />
Ma ora sono stanco. Ho un peso dentro, almeno un poco alleggerito, discioltosi in un fiume di tante altre piccole gioie e moti d'animo. Al di la del bene e del male; nonostante un timore ed una beneplacita insicurezza; posso interrompere quello che gli studenti definiscono, all'inglese, "study hard" per andare a coricarmi.<br />
In quello spazio personale, ora, così tremendamente grande.<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-73205997134717103532014-02-03T14:46:00.000+01:002014-02-03T14:49:04.422+01:00Landsberg am Lech<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4EiIHgr9Zrpj4zCnmvkxoZk0bN43jtANXgV5ystmeWDbXGWTY9SQFnJoz45JqPLgjhTfQ0G926YBT087zPyd-b8FvpyG4VdE-RyTAeZYv8JplRVxbsv74cpFyl-8cZQYAj5VAg-Z6R-9q/s1600/20140202_133543.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4EiIHgr9Zrpj4zCnmvkxoZk0bN43jtANXgV5ystmeWDbXGWTY9SQFnJoz45JqPLgjhTfQ0G926YBT087zPyd-b8FvpyG4VdE-RyTAeZYv8JplRVxbsv74cpFyl-8cZQYAj5VAg-Z6R-9q/s1600/20140202_133543.jpg" height="150" width="640" /></a></div>
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Domenica sono stato a Landsberg sul fiume Lech, quello stesso fiume che scorre attraverso Augsburg.<br />
Sono partito la mattina, verso l'ora di pranzo con la mia ragazza che è venuta a trovarmi sabato.<br />
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<a name='more'></a>Landsberg è situata a sud di Augsburg, a circa 52 minuti di viaggio in treno; a ovest di Monaco e a est di Memmingen. Con la soluzione più rapida si può raggiungere la piccola città (circa 25 mila abitanti) passando a Buchloe per poi scendere a Kissinger e da li arrivare a Landsberg in cinque minuti di treno. Tristemente nota per essere stata il luogo di reclusione di Adolf Hitler dopo il fallito tentativo del Putsch di Monaco; viene soprattutto ricordata, sotto il profilo turistico, per essere una tappa della famosa Romantische Straße (Strada romantica).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz_pZgB-yOmnPrAVN1J7WAykjjnV-iI7X7d56qBn0M5ZRpt05g6gqRbIB5-rCT7bFO3zYdbphjIoHVLcIrOl0MFQZbakO7tiZls9hfBSUwHoerklFKpQRAuwCvzx9QVqXOIglQW7zXVj3E/s1600/20140202_151829.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz_pZgB-yOmnPrAVN1J7WAykjjnV-iI7X7d56qBn0M5ZRpt05g6gqRbIB5-rCT7bFO3zYdbphjIoHVLcIrOl0MFQZbakO7tiZls9hfBSUwHoerklFKpQRAuwCvzx9QVqXOIglQW7zXVj3E/s1600/20140202_151829.jpg" height="150" width="200" /></a>La città sembra essere stata plasmata su una sorta di borgo rurale; i san pietrini del centro città, dei vicoli che tagliano ogni decina di metri le strade più grandi, le fontane che animano il paesaggio; il tutto sotto centinaia di vetrine che riverberano un cielo plumbeo e piovoso su cui si stagliano i tetti spioventi a punta delle tipiche abitazioni bavaresi.<br />
Il Rathaus, anche qua, nonostante svetti sopra tutte le costruzioni con la sua forma visibilmente riconoscibile, è anch'esso circondato da casa che gli si addossano, conferendo un senso di calore, di ristretta cerchia di affetti; unione e compartecipazione comunitaria.</div>
La vie si arrampicano poi in irte salite sino alla cima della città interamente cinta da vegetazione e da campagna. Le salite conducono alla parte alta della città dove si possono ammirare altre porte cittadine tipiche, le Tor; prima fra tutte la Bayertor, che segna una sorta di confine al di là del quale si esce dal centro storico di Landsberg, verso una strada dritta che conduce, in un diradarsi di case e un infoltirsi di vegetazione, fuori città.<br />
Da qui si possono costeggiare le mura per riaccedere ancora da un altro passaggio. Superando un bel vedere a strapiombo sulla città e su un piccolo boschetto interno, si può inoltrarsi ancora da un altro lato sino ad un'altra chiesa cittadina, proprio di fronte al museo cittadino.<br />
Non resta così che ridiscendere le vie della città ammirando ancora quell'interfaccia che si crea dal perfetto combaciare di centro storico e ambiente rurale, in una magnifica dicotomia che riesce a proteggere, ad avvolgere, il tipico ambiente bavarese, passando ancora lungo le sponde di un suggestivo e fragoroso fiume Lech e dei cigni che si bagnano sui suoi lidi.<br />
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Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-2557527437185960512014-01-30T22:34:00.000+01:002014-01-30T22:37:05.127+01:00Hausarbeit<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGRAYJI4NhlKamMhG2aa3Kfb6e8_B-d9M4E7QXPEWAhQ6lggbJfrqX1UnEdb3fuSY5LNlj-vVj6tH2d-WjonsF03Dshd9YH5MdyYYUZ9-0LCvrSEmMwNVCPLdUdsO1RNn4F52BzChYbPeI/s1600/2013-12-13+17.34.28.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGRAYJI4NhlKamMhG2aa3Kfb6e8_B-d9M4E7QXPEWAhQ6lggbJfrqX1UnEdb3fuSY5LNlj-vVj6tH2d-WjonsF03Dshd9YH5MdyYYUZ9-0LCvrSEmMwNVCPLdUdsO1RNn4F52BzChYbPeI/s1600/2013-12-13+17.34.28.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
Per gli amici anglofoni "turn paper", la versione lunga di un "essay"; per gli studenti italiani di qualsiasi tipo di facoltà una semplice tortura cui non sono abituati, dunque, in poche parole, peggiore.<br />
<br />
Hausarbeit è la condensazione ultima del senso dei seminari: scrivere una tesina di tot pagine o di tot parole e da consegnare al professore.<br />
<br />
Non so il perché ma, per un italiano, questo genere di lavori (per giunta in inglese), puzzano tremendamente di americanata, di lavoro creato a tavolino, di falsa libertà attorno alla scelta di un tema libero che poi, sviluppato, verrà giudicato dal professore. Un lavoro a casa da sviluppare sull'onda dei temi trattati nel corso del seminario; facendo tesoro di tutte le cose che sono state delle a lezione, da professore, sempre presente, e dai compagni di classe, sempre attivi -relativamente- con le loro presentazioni e "<a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/referat.html" target="_blank">referat</a>".<br />
<a name='more'></a><br />
Queste vere e proprie tesine devono essere corredate da un indice, una divisione rigida in paragrafi, un'indiscutibile unità tematica riferita, mi raccomando, all'importantissimo titolo che si sceglierà, dato che, come di tutte le opere è il titolo che conta; a voglia a "non giudicare il titolo dalla copertina" quando è proprio il titolo a fare la differenza, tra originalità, misera mediocrità, e un più idilliaco fallimento.<br />
E per l'amor di Dio, da non dimenticare la bibliografia (in)essenziale. Visto che la tesina dovrà essere consegnata in copia digitale e cartacea; presumibilmente per una forma di sicurezza ma, soprattutto, per rendere più efficace la funzione anti-plagio; visto che poi il professore -presumibilmente- prima di mettere il voto, dovrà misurare l'originalità e il grado di scopiazzatura-reinterpretazione dei testi usati e che lui -si spera- conosca meglio dei suoi allievi.<br />
<br />
Il termine di consegna dei lavori è molto vario ma, il più delle volte, nel maggior numero dei casi, riguarda il mese di febbraio, se si prende in considerazione il semestre invernale, o, parlando con il professore, è possibile ottenere una proroga di qualche settimana per ultimare i lavori.<br />
<br />
Una bella sfida per chi, i solito, è abituato a sostenere esami orali, preparati su libri e manuali, sottolineati e sudati, che non su testi specifichi, spizzicati qua e la da un biblioteca, il più delle volte <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2014/01/forniti-ma-ritrosi.html" target="_blank">ritrosa nel prestarli</a>.<br />
<br />
Raccogliamo, e proviamo a terminare, anche questa sfida.<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-30733244664989909592014-01-29T20:41:00.002+01:002014-01-29T20:44:59.239+01:00"Meno uno"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd_ALUOUkaRrSICx4g9CfPGOPB2WprcNUX9-11a-ByKT98dfpCZkIB7wzpBM0X3NwAovKwt0MqJro609Z09Qj4yWpZg2DglJ2jIY-eN6oi9aH3ZbZeaXdE31J5-1eIhpcnRq5tkKbSIGPQ/s1600/2014-01-28+09.52.13.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd_ALUOUkaRrSICx4g9CfPGOPB2WprcNUX9-11a-ByKT98dfpCZkIB7wzpBM0X3NwAovKwt0MqJro609Z09Qj4yWpZg2DglJ2jIY-eN6oi9aH3ZbZeaXdE31J5-1eIhpcnRq5tkKbSIGPQ/s1600/2014-01-28+09.52.13.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
Meno un mese, anzi, facendo le cose con precisione possiamo dire meno trentuno giorni (-31).<br />
Fra un mese (31 giorni) potrò dire conclusa la mia esperienza ERASMUS, essendo, in questa data, vale a dire il 1 marzo 2014, nuovamente a casa.<br />
Ancora un'ultima fatica, un'ultimo sforzo, gli esami, gli ultimi scontri con la burocrazia qua in Germania per poi passare la palla all'Italia, e vedere come andrà a finire.<br />
<br />
Ancora un mese e tutto finirà; un mese esatto, circa quattro settimana, giorno più giorno meno, e potrò tornare a casa, nella mia città, riguardare i visi delle persone che ho lasciato indietro, dei miei amici come dei miei familiari e i luoghi delle mie Marche.<br />
<br />
Tornare. Un senso di emozione mi attraversa se cerco di figurare questo scenario, eppure, di fatto sta per concretizzarsi. Quattro mesi fa esatti, oggi cade la celebrazione, sono partito e giunto in Germania lasciandomi tante cose alle spalle, con una valigia, uno zaino e il computer nella tracolla.<br />
<a name='more'></a><br />
Manca un mese. Gli ultimi tocchi e ritocchi alla mia esperienza, poi dovrò ripercorre quella stessa strada che ho percorso quattro mesi fa a ritroso, magari cambiando solo il mezzo per il viaggio.<br />
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<a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2014/01/partivo.html" target="_blank">Ancora una volta</a> il moto di ambivalente di costernazione e malinconia, oggi, a un mese dal mio ritorno, lascia il posto ad un'emozione nuova, determinata, un'ansia tutta protesa verso il futuro, verso il ritorno, verso la mia terra; il tutto si tramuta in una dolce nostalgia che mi accarezza dolcemente il cuore ora sospeso su un vuoto oramai aperto dentro di me.<br />
Prima era timore di non sentirsi in gradi di affrontare la sfida, di essere poco determinati.<br />
Poi è stato il peso di decidere, dover scegliere, il peso della libertà ma la grande gioia che ne deriva; poter dipendere solo da sé stessi per quanto riguardo la capacità di affrontare un determinato problema, la plasticità mentale tutta propria di una situazione del genere.<br />
È stata la libertà, unica fonte di godimento. stata la gioia e l'amicizia, la facilità di apprendere e di non arrendersi, di sapersi muovere da soli, senza bisogno di chiedere nulla. Gli incontri e gli scontri, e tanti volti amici. Da qui la paura di allontanarsi, di poter godere il più possibile di una libertà pur sempre vincolata e, forse, concessa.<br />
Ora l'attesa, l'ansia tesa, spasimante verso quel qualcosa che lentamente perde lentamente i suoi tratti indistinti ma ancora tremendamente nebulosi.<br />
<br />
La prospettiva di tornare non fa più paura, viene vista come coronamento di questa esperienza, si proietta avanti nel tempo, verso la voglia di aggiungere esperienze ad un mosaico vivo e mutevole che va via via costituendosi.<br />
E in mezzo a tutto questo bisogno: sento il bisogno viscerale di tornare a casa. Questa esperienza mi ha arricchito e sta continuando a farlo, pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno, continua a farmi crescere, a farmi confrontare con un mondo che sino a qualche mese fa incuteva in me un timore incredibile, sovrumano. Ora, se non provo più quella paura è perché ho imparato a poter contare sempre un po' di più su di me e sulle mie capacità, senza dimenticare chi mi sta intorno.<br />
<br />
Allora è la voglia di vincere le delusioni e le paure a spingermi indietro, verso quel luogo da cui molti vorrebbero allontanarsi, fuggire; che definiscono declinante o, ancora peggio, statico e immutabile. Ecco in cosa si materializzava quella paura uguale e contraria in me.<br />
La paura che provavo è sopita ma sempre presente.<br />
<br />
Ma alla fine non importa se altre persone possono giudicare sbagliata la mia scelta di partire, tornare indietro. Io devo fare tante altre cose, pensare al futuro, continuare il mio percorso facendo affidamento e conservando tutto quello che mi ha arricchito. Conservando anche quello che potrà mancarmi, ovvero quei bellissimi legami che ho costruito.<br />
<br />
È dunque la voglia di mettermi ancora una volta in marcia, di tornare a casa e da li poter partire ancora una volta. È la voglia di essere libero; libero di scegliere, di decidere, e di sapere che potrò partire ancora e ancora, raccogliendo altre sfide; è sempre la libertà a guidare il mio passo.<br />
<br />
Ma in fondo, fa tutto parte dello stesso gioco, della stessa esperienza.<br />
<div>
<br /></div>
Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-73603976466408410372014-01-29T15:06:00.002+01:002014-01-29T15:06:30.230+01:00Le chat<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCDjVTLrLK0iK-ZVmLHH1amiCOZqY43XQGBzxvt2CwtnSnEKVScY_iYzqT76nhTUGGfb0P1BieyD51ivs6DR-2eBvimwphgYLn69PU3U_ATXMGz_I_K0TAFNZyvpE3pTcDC5gMtILrHLn7/s1600/20140121_185117.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCDjVTLrLK0iK-ZVmLHH1amiCOZqY43XQGBzxvt2CwtnSnEKVScY_iYzqT76nhTUGGfb0P1BieyD51ivs6DR-2eBvimwphgYLn69PU3U_ATXMGz_I_K0TAFNZyvpE3pTcDC5gMtILrHLn7/s1600/20140121_185117.jpg" height="300" width="400" /> </a></div>
<br /><br /><i>Le Chat</i><br /> <br /> Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;<br /> Retiens les griffes de ta patte,<br /> Et laisse-moi plonger dans tes beaux yeux,<br /> Mêlés de métal et d'agate.<br />
<a name='more'></a><br />
<i>Il Gatto</i><br />
<br />
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira <br /> le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi occhi <br /> in cui l'agata si mescola al metallo.<br />
<br />
-<b>Charles Baudelaire </b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
E quando vai in bagno all'università cosa ti ritrovi? Un gatto che dorme, sul muro, vicino agli orinatoi. Non è tenero? Quasi quanto l'avere una scorta di carta igienica pressochè illumitata come quella che si trova nei bagni dell'università.<br />
<br />
Piccole opere d'arte, nel cesso degli uomini. Come è bello vedere generazioni che si portano l'arte ovunque. Persino al bagno.<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-5160644451518438642014-01-28T10:18:00.003+01:002014-01-28T10:18:25.779+01:00Un'educata confusione di genere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyfFBFw9YftCJMK9f5GJVwTU87EF6Zu8aqGWzzj3_WTZtGx_QT75gfjU5JG9AVDWxMrkHEWJJpYEeOgTAZ_SFuFoS9W9F0yYYunfDp-s457LBVXX_chT26Dt1E6dLWzmBimY4ZGGOvNaik/s1600/Zebra_Botswana_edit02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyfFBFw9YftCJMK9f5GJVwTU87EF6Zu8aqGWzzj3_WTZtGx_QT75gfjU5JG9AVDWxMrkHEWJJpYEeOgTAZ_SFuFoS9W9F0yYYunfDp-s457LBVXX_chT26Dt1E6dLWzmBimY4ZGGOvNaik/s1600/Zebra_Botswana_edit02.jpg" height="189" width="200" /></a></div>
Questa mattina, di relativa quiete, come tutti i martedì mattina senza lezione, mentre mi accingo a fare la doccia, il cellulare, con il suo distinto e gioviale scampanellare mi segnala l'arrivo di una mail sulla casella di posta universitaria.<br />
Già elencando mentalmente tutti i possibili guastafeste o folli spammatori della mattina, ivi incluse le operazioni informative del mio stesso ateneo che mi tempestano settimanalmente di novità in merito a bandi in cui non rientro o in cui non rientrerò mai (perché ad esempio non sono iscritto a scienze politiche e/o non mi sto laureando scrivendo una tesi in merito agli infortuni sul lavoro in Guatemala, tanto per citare due esempi che poco si discostano dalla realtà).<br />
<a name='more'></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvTOswtn0JV_TyI9PHIj-Q3Usyj2wRtLJAq-9jB93uRnrsGiE52Qmal2E0EgQWU2XA_xzxdTV-BtDO7OuJJQz4Jdte54MXOcNfulG8YqULkDf6wdWzyTobAlsOkka88ggsQXMM254Vefzs/s1600/2014-01-28+08.27.01.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvTOswtn0JV_TyI9PHIj-Q3Usyj2wRtLJAq-9jB93uRnrsGiE52Qmal2E0EgQWU2XA_xzxdTV-BtDO7OuJJQz4Jdte54MXOcNfulG8YqULkDf6wdWzyTobAlsOkka88ggsQXMM254Vefzs/s1600/2014-01-28+08.27.01.png" height="200" width="112" /></a>Non posso così far altro che stupirmi innanzi ad una mail inviatami da -niente popò dimeno ché- lo <b>ZEBRA</b>: l'ufficio del'università di Augsburg dedicato a tutto quello che riguarda l'informatica e l'assistenza, all'interno dell'università e verso gli studenti che hanno bisogno di un aiuto, dalla formattazione del disco rigido al riottenimento delle password smarrite o dimenticate che siano e via discorrendo.<br />
<br />
Mi ritrovo così una breve mail che, in inglese, mi comunica il ritrovamento della mia pennetta USB (USB Stick) in una delle numerose sale computer dell'università.<br />A parte lo stupore per una mail scritta in inglese, non posso fare a meno di sentirmi molto offeso perché si suppone così che io non conosca bene il tedesco, preferendo una favella di più facile comprensione per il villico studente, mi accorgo però, alla seconda rilettura che, il fantomatico e cordiale <b>ZEBRA</b>, si rivolge a me usando l'appellativo di "MRS" - <i>Mistress</i>.<br />
<br />
Non è la prima volta che questo accade.<br />
<br />
Capisco la gentilezza e la cordialità, ma solo perché i tedeschi non sono abituati ad un nome maschile che finisce in "a" (si vedano tutti i Mathias, Andreas o che-ne-so-io), chiedo, per cortesia, che mi vengano almeno risparmiati gli attributi.<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-41971286628229793752014-01-26T19:39:00.000+01:002014-01-26T19:39:12.680+01:00La lotta continua<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAAm-V2kUuWbjoSyXNBd5GrG9YMq1aoXeWVQH8jl1WcEjfZw_iL4yXQTB3YqHexxEGE10MbeILobhxljOWHlGhyphenhyphenB4ExzMKCaZROj4i3dJGHhhXAqUkwvi8XpVKsChOjVEZmEFTvSIhpSJM/s1600/Screenshot+2014-01-04+12.00.21.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAAm-V2kUuWbjoSyXNBd5GrG9YMq1aoXeWVQH8jl1WcEjfZw_iL4yXQTB3YqHexxEGE10MbeILobhxljOWHlGhyphenhyphenB4ExzMKCaZROj4i3dJGHhhXAqUkwvi8XpVKsChOjVEZmEFTvSIhpSJM/s1600/Screenshot+2014-01-04+12.00.21.png" height="456" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;">E lo capisci quando Busuu ti da la possibilità di fare pratica con Lenin71</span></div>
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-33959852698397725312014-01-26T15:16:00.002+01:002014-01-26T15:21:42.254+01:00Parole goliardicheIn vista dell'esame di tedesco, del Kompaktkurs, ho ripreso in mano il vecchio e fedele sito di Busuu per ripassare un po' di lingua e per allenarmi su una piattaforma diversa; anche perché, paradossalmente, nonostante sia in Germania, spesso non riesco a sfruttare le occasioni di apprendimento soprattutto nei periodi infrasettimanali, o ritagliare veri momenti in cui dedicarmi al tandem di lingua, esterni al semplice ambiente universitario, centrati unicamente sull'aspra grammatica del tedesco.<br />
<a name='more'></a><br />
Arrivando qualche giorno fa all'unità di Busuu dedicata al bar, non ho potuto trattenere qualche perplessità iniziale condita da un grande moto di ilarità. Subito mi sono accorto che, invece, cose quotidiane possono essere estremamente utili, dalla parola "stoßen" brindare, alla frase "Würde Sie bitte Chips bringen?" può portarci delle patatine fritte, e così via.<br />
<br />
L'unità "In der Bar" (al bar), è stata talmente diligente da andare oltre la mera situazione di spasso con gli amici, approdando a piccoli problemi del giorno dopo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlCWV9dAEKQx6JKpcWso1G0xUSPVzBZx6gEvjpdTm4Vj8z0AWxVuDIa6d41r_Klb4agkanW-dfJsuMnhDsjrsTfaf2W4DmYSWkwHYzcU3wi91rfgVd7pp91G2Yv0JYGSJx3Vvy3mvNQeRC/s1600/Screenshot+2014-01-12+19.56.22.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlCWV9dAEKQx6JKpcWso1G0xUSPVzBZx6gEvjpdTm4Vj8z0AWxVuDIa6d41r_Klb4agkanW-dfJsuMnhDsjrsTfaf2W4DmYSWkwHYzcU3wi91rfgVd7pp91G2Yv0JYGSJx3Vvy3mvNQeRC/s1600/Screenshot+2014-01-12+19.56.22.png" height="320" width="280" /></a></div>
<br />
"Der Krater". Resta comunque una parola estremamente utile. In molteplici circostanze. Beh, forse non proprio molteplici, ma vitali senz'altro.<br />
<br />
Grazie Busuu.<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-86078126080251029982014-01-25T15:56:00.004+01:002014-01-25T15:56:50.564+01:00Sempre sia iodato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4nlSEdyBEjRrcoSPxLss_DPyM0yTeTI3l7uYHE5cztoEmyYyatrti8wV3jFWjfZ_SqMdEEIW2QyOTuvkd-vrDbrj9kUjwEeRghKiplXvUu1vBSVffJ44_oCoklsWXPddUFkIWZ48wnwA4/s1600/2014-01-25+15.40.32.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4nlSEdyBEjRrcoSPxLss_DPyM0yTeTI3l7uYHE5cztoEmyYyatrti8wV3jFWjfZ_SqMdEEIW2QyOTuvkd-vrDbrj9kUjwEeRghKiplXvUu1vBSVffJ44_oCoklsWXPddUFkIWZ48wnwA4/s1600/2014-01-25+15.40.32.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a name='more'></a><div style="text-align: left;">
Sin dalle prime germaniche esperienze di armeggiamenti dietro ai fornelli, io, appassionato -per sopravvivenza e per diletto- di cucina, in special modo di sughi (come si può ben vedere <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/erste-november-3.html" target="_blank">QUI</a>, <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/non-e-stata-passata.html" target="_blank">QUI</a> e <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/e-passata-litalia.html" target="_blank">QUI</a>), potei accorgermi di una cosa: i tedeschi sono riusciti a progettare un sale "sciapo", insipido; un sale che non sala; un ritrovato avanguardistico che conferisce ai cibi cucinati l'illusione di essere saporiti. Progettato dalle più grandi menti della speculazione culinaria per evitare l'ostico problema cellulitoidico della ritenzione idrica, viene usato da tutti, sentito da pochi.</div>
<div style="text-align: left;">
Per quanto ne versi sulle tue pietanze, non lo sentirai mai.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-36465628225847438802014-01-24T19:50:00.004+01:002014-01-24T19:50:30.079+01:00Inaspettatamente...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHGOy2WUl3wsVUR3rCGJAb5wHuMZ610V8dgvxMdx0XG7cLD7fFdkCjQX52Y8bh10AkyFZ7gpnwPWFBZbcn1Gf4FYO8ehpOOtZbkB7moWULCx4GymNlghYn7KxgdxU53Z9NxggRQOwAj5_I/s1600/2014-01-24+14.36.14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHGOy2WUl3wsVUR3rCGJAb5wHuMZ610V8dgvxMdx0XG7cLD7fFdkCjQX52Y8bh10AkyFZ7gpnwPWFBZbcn1Gf4FYO8ehpOOtZbkB7moWULCx4GymNlghYn7KxgdxU53Z9NxggRQOwAj5_I/s1600/2014-01-24+14.36.14.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
...ti ritrovi, alle 15.00, non appena torni a casa dopo una giornata d'università, dopo aver fatto la tua ultima presentazione sul <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2014/01/unultima-presentazione-per-te.html" target="_blank">tè</a>, e parlato della mafia, un canguro che ti fa la guardia fuori della porta di casa.</div>
<br />
Mah.<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-42029508868717420082014-01-24T19:49:00.000+01:002014-01-24T19:49:00.974+01:00Un'ultima presentazione per tè<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2lraO4MK0tgbUrmSlgO_ePtSTFdTZcaSn2EcbFPoL9asUQLnuZbPe0H09sk5IA7bTo3-KfwLYM0cbZAa23mERqkpS4gYTUcaH2g0JEgN6G8WO7XgMF4g6yrG5RTLqrQnQS0EG0wiMNz3L/s1600/IMG_20140123_153701.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2lraO4MK0tgbUrmSlgO_ePtSTFdTZcaSn2EcbFPoL9asUQLnuZbPe0H09sk5IA7bTo3-KfwLYM0cbZAa23mERqkpS4gYTUcaH2g0JEgN6G8WO7XgMF4g6yrG5RTLqrQnQS0EG0wiMNz3L/s1600/IMG_20140123_153701.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<br />
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<a name='more'></a><br />
Studio intensivo, pesante, di quelli ignoranti e cattivi; quelli dell'ultimo minuto.<br />
<br />
Si beve caffè e si prepara una presentazione in inglese sul tè, in chiave "British culture".<br /><br />
Il tutto per una presentazione in inglese, l'ultima per questo ERASMUS. Liquidata questa mattina alle 8:15.<br />
<br />
Questo ed altro per tè.<br />
Nonostante un'altro stereotipico -ed espresso- stereotipo italiano sia stato confermato.Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-32172812800954434702014-01-23T09:21:00.002+01:002014-01-24T15:21:18.632+01:00Tempi relativi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrSJ5JmLaQ19TxTC6r4uYXmlCGOxKKq130zsV5q4NhKIyqFfJPayl4fXBmeZuqfD_G1Qz3pCJqOM0Xh2ld2rDflpGI7QycEoR_WbPYX1vhOD3clLfselWw6IwmiGezOvsuC8JcymvCeZp8/s1600/young_hearts_by_8o_clock.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrSJ5JmLaQ19TxTC6r4uYXmlCGOxKKq130zsV5q4NhKIyqFfJPayl4fXBmeZuqfD_G1Qz3pCJqOM0Xh2ld2rDflpGI7QycEoR_WbPYX1vhOD3clLfselWw6IwmiGezOvsuC8JcymvCeZp8/s1600/young_hearts_by_8o_clock.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
Attendendo una risposta dalla mia università italiana (<i>Heimatuniversität</i>), in merito all'invio dei moduli inerenti al "<i><b><a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2014/01/riconoscimento-preventivo.html" target="_blank">Riconoscimento preventivo</a></b></i>" dei corsi che sto seguendo in Germania, mi torna in mente quando, qualche tempo fa, inaspettatamente, ricevetti una mail nella mia casella di posta elettronica, direttamente sul cellulare. La mail in questione mi veniva inviata direttamente dalla mia facoltà, da nientepopodimenoche il CRI (Centro Rapporti Internazionali) del mio ateneo.<br />
<a name='more'></a><br />
La mail in questione era la tanto agognata, quanto dimenticata, risposta al <a href="http://ululandoingermania.blogspot.de/2013/11/scritto-e-imbustato-e-spedito.html" target="_blank"><b>Learning Agreement</b></a> che invii ab illo tempore, a suddetto centro per l'internazionalizzazione.<br />
<br />
Anche se, in effetti, sulle stesso bando per l'ERASMUS del mio ateneo, si accenna già alla lentezza con cui queste pratiche vengono smaltite.<br />
<br />
Perché se è vero che la puntualità tedesca è stereotipizzata ma veritiera, altrettanto si può dire della famigerata "puntualità" italiana.<br />
<br />
Guardando bene le date -e le firme- confusionarie di quella vecchia copia inviatami per via digitale, oltre un mese dopo che la inviai per posta ordinaria, non posso che sperare di ottenere una risposta in tempi relativamente brevi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3_PUT1u-11BHBBu6a8eILmtw9WsyiPRnTo8sqCuU7PhrZ-yt8Tb4W_8SZsrvPwcLg2Knek5xlisaJ1x5ZYe8h9uRBzfGINpuPZvsU5Bcn5hqv4lLNuPg3y_KG90XdLPt5RY6FdFgANKxI/s1600/Screenshot+2014-01-23+09.07.16.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3_PUT1u-11BHBBu6a8eILmtw9WsyiPRnTo8sqCuU7PhrZ-yt8Tb4W_8SZsrvPwcLg2Knek5xlisaJ1x5ZYe8h9uRBzfGINpuPZvsU5Bcn5hqv4lLNuPg3y_KG90XdLPt5RY6FdFgANKxI/s1600/Screenshot+2014-01-23+09.07.16.png" height="258" width="400" /></a></div>
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4402085739296792792.post-50093864438771061792014-01-22T21:04:00.002+01:002014-01-22T21:04:26.396+01:00Schlampe<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFPENaPMKSJMzF4HBKRrc1T2d2gXU6ErPXq8irkPhoQyzVhuWo2JR6LrH-jDc2eeyQCNvMYX2OuP3lVHq6twLrQ1YbY0IhUadiVfhxVprSOt54LX57AexEQE0d8m_YIcm8EsyM26Km7Vw6/s1600/Schlampe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFPENaPMKSJMzF4HBKRrc1T2d2gXU6ErPXq8irkPhoQyzVhuWo2JR6LrH-jDc2eeyQCNvMYX2OuP3lVHq6twLrQ1YbY0IhUadiVfhxVprSOt54LX57AexEQE0d8m_YIcm8EsyM26Km7Vw6/s1600/Schlampe.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
Oggi ho avuto lezione di tedesco, Kompaktkurs, per la precisione, come tutti i mercoledì mattina dalle 8.15 alle 11.30.<br />
<br />
A lezione abbiamo affrontato molti temi, discusso attorno a molti quesiti di ordine quotidiano, niente di storico, ostico o trascendentale, come il verbo teutonico fa subito pensare; dato che, sembrerà strano ai più, ma in Germania, non sono esistiti solo Hitler e la Merkel, storia e politica, e qualcosa come Gigakilogrammi di filosofi.<br />
<br />
Abbiamo parlato del più e del meno seguendo i temi del nostro libro di testo e le ultime questioni grammaticali affrontate nel corso delle lezioni del corso e, idea della professoressa L.C., nella seconda parte della lezione abbiamo aperto una piccola discussione attorno al tema dei trasporti, privati e pubblici, che si possono usare, e dei motivi che ci spingono a sceglierli (vorteile o nachteile?).<br />
<a name='more'></a><br />
Parlando del più e del meno, comparando se sia meglio usare una macchina o un tram -nella ridente cittadina di Augsburg- è venuto fuori anche il tema della sicurezza e, specularmente, da parte di alcuni studenti, della "zelante grinta" che taluni automobilisti tedeschi imprimono al loro modo di condurre il veicolo.<br />
La professoressa, tedesca di adozione, ha fatto intuire la sua convinzione del corretto comportamento dei tedeschi sovente impegnati nel rispetto del codice stradale.<br />
Sentendo queste parole non ho potuto non far notare come, molti tedeschi, al pari di qualsiasi essere bipede, dotato anche di due mani -una per tenere il volante, una per cambiare le marce- da quello che ho visto, hanno una certa passione per la velocità e per il sottile stizzimento che provano quando, taluni pedoni, osano interrompere la loro marcia. Come in quasi tutto il resto del mondo.<br />
<br />
Interviene uno studente proveniente dalla Polonia a suffragare la mia teoria narrando alla classe un evento che gli è accaduto durante i primi giorni del suo soggiorno ad Augsburg.<br />
Attraversando la strada con una sua amica un automobilista questa coppia ha inavvertitamente costretto un automobilista a rallentare; questi, evidentemente stizzito da tale contrattempo, non ha mancato di far vanto di un certa cavalleria indirizzando verso l'amica di questo mio compagno un chiarissimo "Schlampe".<br />
<br />
Alla parola "Schlampe" aggrotto le sopracciglia. La professoressa rimane impassibile.<br />
Finito il puntuale resoconto del mio compagno, la professoressa può aprire la sua parentesi di cultura.<br />
La parentesi di cultura altro non è che un modo per dire come, in Germania, Schlampe sia una parola molto poco bella da usare verso una ragazza. La professoressa parla di questa parola, del suo essere Böse (cattiva), senza appello, condannandola quasi, con un certo tono pacato, materno, pregno di un vivo amore verso il decoro e il rispetto della femminilità, raccomandandosi vivamente di non proferirla mai ad una ragazza, in quanto, non manca di ripeterlo più e più volte, si tratta di un insulto molto grave.<br />
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Un interessante resoconto di cultura, lo ammetto, ma io dico: devo esserci venuto in Germania a sentirmi dire che ad una ragazza non piace sentirsi chiamare "troia"?!<br />
<br />Mattia Sangiulianohttp://www.blogger.com/profile/10563924657387883510noreply@blogger.com1