Ancora burocrazia. Forse anche un pizzico in ritardo, debbo dirlo. Dopo tutte le trafile burocratiche dei primi tempi, prima della partenza, tra sanità e scartoffie varie, e dopo il mio arrivo (escludendo la varie vicissitudini legate ai problemi dell'alloggio), la voglia di prendere carta, penna e pile di moduli da complicare, non era uno dei passatempi che certamente avrei scelto in questi ultimi mesi in cui era anche incominciata la normale attività accademica.
Mi salva in calcio d'angolo però -o almeno lo spero- il fatto che, sulla pagina online del CRI (Centro Rapporti Internazionali) della mia Università, non venga definita una data precisa in cui inviare, compilati, i documenti legati al Riconoscimento preventivo delle attività che verranno (o che sono state) svolte all'estero.
Tali documenti, difatti, integranti il mio Learning Agreement, servono a determinare nei fatti l'attività didattica che sto svolgendo in Germania, attestano dunque il mio status di studente ERASMUS e, in poche parole, dimostrano che non passo il tempo a sbrodolarmi di birra appresso a bionde bavaresi (ma constatando il tipo di didattica, tra referat ed Hausarbeit, questa bacchica attività potrebbe anche essere una materia d'esame da inserire nel curriculum accademico...).
In una settimana; o meglio: in due giorni temporalmente dislocati una settimana l'uno dall'altro, riesco a raccogliere, stampare, aggiustare, sistemare e compilare (grazie alla sala computer dell'UNI di Augsburg - fornita di stampante e fotocopiatrice) tre moduli per il Riconoscimento preventivo, allegando i programmi dei corsi che sto seguendo presso l'università di Augsburg.
Allegando una piccola lettera di presentazione, rigorosamente scritta a mano in stampatello minuscolo -altro che Times New Roman 12-, e i programmi dei corsi, posso dire conclusa un'altra trafila burocratica.
Un salto a casa, giusto il tempo di preparare e versare il caffè sugli appunti di un racconto che sto scrivendo, e posso dirigermi alle poste per spedire il tutto, come feci già QUI (Scritto imbustato e spedito) qualche mese fa per il mio Learning Agreement.
Alle Deutsche Post, dubitoso riguardo all'effettivo peso dei miei circa sette fogli da inserire nella busta, domando alla commessa se il tutto non sia troppo pesante (Schwere) dopo una pesata dei fogli, tara compresa, e un tentennate tremolio di capo, la signora mi dice che è tutto apposto e che dovrò solamente pagare un euro e cinquanta centesimi.
Pago molto volentieri in monete; ben lieto di essermi liberato, forse un po' in ritardo, di un'altra ingombrante trafila burocratica.
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