Foto scattata il 14.11.2013 |
Il cielo è bianco. Sto andando a lezione; uscendo dall'aula computer, sotto un'infima pioggerellina tenue, leggera leggera, un cielo bianco; completamente bianco; illumina la strada e le facciate degli edifici dell'università. Poco più avanti, dopo il fiume e lo stagno, verso la facoltà di giurisprudenza, alcuni alberi verdi sembrano rilucere sotto quel cielo coperto ma candido; splendente nonostante l'assenza del sole. Mentre un albero ormai spogliato dall'autunno, subito alla mia destra, tende i suoi nudi rami come a voler saggiare quell'etere illividito dal freddo e dalle nuvole basse che sembrano sfiorare i tetti dei palazzi, mi fermo ad osservare quell'indistinta macchia bianca, uniforme, che sembra sovrastare ogni cosa tagliando fuori il resto dell'universo.
L'occhio si concentra su un punto qualsiasi dello spazio interminabilmente bianco, senza battere le palpebre taglia fuori ogni inutile dettaglio escludendolo dal campo visivo; tutto volto alla contemplazione quasi spasmodica di un unico punto del cielo, come se, da un momento all'altro qualcosa avesse da spuntare da quell'unica pozza di vernice bianca rovesciata dalle profondità del cosmo, mi immergo anch'io in quel colore chiaro, inumano, che avvolge ogni cosa; mentre, tenendo il cappello in mano, piccole gocce mi picchiettanno intermittentemente la fronte e gli zigomi.
Un leggero sibilo mi giunge indistinto all'orecchio, nel silenzio del piazzale. Subito attorniato dagli studenti silenti, appena scesi dal tram numero tredici, mi dirigo verso l'aula della mia lezione, anch'io in silenzio, come loro. con gli occhi bassi abbagliati da quel bianco inusuale.
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